La sella ideale nel ciclismo: criteri di scelta e consigli utili

La sella rappresenta il punto di appoggio principale del ciclista e pertanto deve essere scelta in modo accurato e rispettando alcuni parametri.

Proviamo a capire come funziona e quali parametri valutare nella sua scelta.

Le selle non sono tutte uguali, cosi come il bacino delle persone ed il loro atteggiamento posturale, pertanto è stato necessario nel corso degli anni approfondire gli studi per la realizzazione di sellini in grado di dare il giusto supporto e comfort ai ciclisti di oggi.

Questa sempre maggiore differenziazione dei prodotti (e non parliamo solo di sellini) ha dato vita ad esperti del settore come il Bike Fitter più noto in Italia con la denominazione di “biomeccanico” in grado di trovare la soluzione più adatta ad ogni situazione posturale.

ANATOMIA DEL BACINO

Capiamo meglio l’importanza del giusto sellino per il ciclista analizzando in breve, dal punto di vista anatomico il bacino dell’uomo e della donna.

Il bacino è la struttura ossea che forma la base del tronco e costituisce il pavimento dell’addome, è composto da due ossa iliache (fusione di ilio – ischio – pube), dal sacro ed il coccige. Non è una struttura fusa ma è il risultato della giunzione tra ossa iliache e sacro attraverso l’articolazione sacro iliaca e le due ossa iliache attraverso la sinfisi pubica.

Il Bacino o Pelvi al suo interno ospita vari organi, analizzando la piccola pelvi ritroviamo avvolti in uno spazio extraperitoneale:

Colon pelvico e retto – Parte dell’uretere – Vescica – Organi genitali interni (maschio e femmina).

Strutturalmente il bacino dell’uomo ha un arco pubico più ristretto rispetto alla donna e si sviluppa maggiormente in altezza anziché in larghezza (da qui la maggior larghezza delle selle da donna rispetto alle selle da uomo).

COSA BISOGNA CONSIDERARE PER SCEGLIERE LA SELLA PIÙ ADATTA?

La scelta della sella va orientata analizzando accuratamente il bacino nelle dimensioni, atteggiamenti e gradi di mobilità.

Per un soggetto simmetrico e senza problematiche è sufficiente valutare i seguenti punti:

1 – Tipologia di appoggio

La parte anatomica interessata nell’appoggio sul sellino è quella inferiore e riguarda ischio e pube, in questa zona il tessuto sottocutaneo è ricco di vasi e nervi superficiali.

Le compressioni eccessive di vasi e nervi provocano spesso fastidi al ciclista, da qui scaturisce l’importanza dello studio dell’appoggio e della scelta del sellino che meglio ne supporti la struttura.

Semplicisticamente possiamo affermare che la tipologia di appoggio viene dettata dall’atteggiamento della colonna, dalla sua ROM articolare e dall’elasticità muscolare della struttura collegata.

Tutte queste variabili influiscono sul ritmo lombo pelvico (mobilità del bacino in rotazione anteriore con fulcro dato dall’asse immaginario passante per i due trocanteri).

Esempio di 3 diverse tipologie di appoggio su medesima sella

Da sinistra a destra: Ischiatico –  Ischio pubico – Pubico

Esempio di appoggio non patologico: sx Ischiatico – dx Pubico.

2 – La distanza tra le ossa ischiatiche

Questa misurazione ci dà una linea guida sufficiente per identificare la larghezza della sella da utilizzare per evitare compressioni eccessive o sedute squilibrate, risulta ad oggi un parametro molto utile per scegliere la sella della giusta larghezza.

Si ricava con i sistemi più disparati, dalla pressione su un cartoncino alle pedane elettroniche in grado di misurare le pressioni, i risultati ovviamente hanno precisioni differenti, ma sostanzialmente la medesima utilità pratica.

Il risultato restituisce la distanza tra le protuberanze ischiatiche in posizione seduta, attualmente le selle più diffuse vanno da una larghezza minima di 128 fino ad arrivare a 155/160, ma ne esistono davvero per tutte le esigenze.

3 – La disciplina sportiva ciclistica praticata

La scelta del sellino deve tenere in considerazione anche la disciplina da praticare, dal piacevole passeggio alla corsa in linea, dall’escursionismo in mountain-bike all’XC agonistico, ognuna di queste discipline impone una postura specifica e di conseguenza ognuna prevede una tipologia di appoggio diversa.

E’ frequente avere per lo stesso atleta selle differenti tra bici di diverse discipline (ad esempio mtb e crono).

4 – Scelta della struttura (imbottitura – apertura interna – concavità e convessità)

Scegliere una sella con caratteristiche di morbidezza o rigidità, con scarico perineale o senza, convessa invece che piatta è un operazione delicata e molto importante. Bisogna valutare il peso del soggetto, la sua sensibilità perineale e le superfici di appoggio reali durante il gesto atletico, da test condotti in laboratorio ho riscontrato personalmente differenze notevoli tra selle della stessa larghezza ed apparentemente simili in apertura di scafo, tutto questo attraverso un dispositivo in grado di registrare l’appoggio perineale durante le fasi di pedalata.

Effettuare un controllo della seduta risulta indispensabile anche per cercare la migliore centralità del ciclista e quindi permettergli di distribuire bene il peso e di lavorare in maniera simmetrica con gli arti inferiori.

Per valutare la centralità oltre ad esami da laboratorio è utile anche la vista posteriore.

E’ utile effettuare questo tipo di visita per determinare anche la corretta inclinazione del sellino, tralasciando le vecchie teorie e linee guida esistenti, spesso generiche ed inadatte a situazioni problematiche.

PROBLEMATICHE DIFFUSE DERIVANTI DA UN APPOGGIO SCORRETTO

Premesso che una sella non idonea può generare una serie di problematiche al rachide, alle articolazioni degli arti inferiori, tendinopatie ecc. analizziamo in questa occasione solo le problematiche derivanti dall’appoggio in seduta.

Il problema del sottosella rappresenta una delle problematiche più diffuse del ciclista: spesso rimane un dolore lieve e viene ignorato, nei casi più gravi si possono andare incontro a patologie.

Esempio di carico squilibrato, sella non adatta e dolore perineale

Sono note due tipi di patologie, le prime legate ad eventi traumatici acuti dell’apparato genito urinario (traumi scrotali, vulvari, penieni, uretrali), le seconde legate al sovraccarico (uso esasperato di attrezzature poco idonee).

Tali patologie sono causa nell’uomo di:

infiammazioni della ghiandola prostatica con dolore e difficoltà nella minzione, nei casi più gravi sangue nelle urine e disturbi nell’erezione, riduzione della sensibilità in sede perineale e peniena, infezioni cutanee e perineo scrotali, ecc.

Nella donna:

vulvo vaginiti, cistiti, dispareunia post traumatica, disordini mestruali, flogosi cutanee perineo glutee, ecc.

CONSIGLI UTILI

Imparate ad ascoltare il vostro corpo, percepite (se presenti) indolenzimenti o fastidi ciclici dopo l’attività ciclistica così da poter orientare il lavoro di ricerca e risoluzione del problema, l’attività non deve generare dolori postumi.

Utilizzate fondelli di qualità e specifici, l’abbigliamento gioca un ruolo fondamentale in questo campo.

Effettuate ciclicamente l’auto lettura del sellino (provate ad analizzare la vostra sella), ovvero analizzate come viene consumata la parte di rivestimento della sella per verificare la simmetria o il carico eccessivo  (logicamente parliamo di selle con un buon numero di ore di utilizzo).

Esempio di auto lettura del sellino:

le zone consumate evidenziano una seduta troppo arretrata, quindi una sella sottodimensionata per l’appoggio con conseguente valgismo bilaterale dell’arto ed eccessivo carico dei tessuti molli e frizione dell’interno coscia.
Per gli uomini dopo i 40 anni effettuate periodicamente controlli alla prostata.

Abituatevi ad alleviare il carico sul sellino effettuando scarichi di appoggio durante le fasi di discesa o tratti non pedalati (è utile appoggiare l’interno coscia sul sellino), pedalate anche fuori sella ed evitate posture statiche prolungate.

Se non trovate comfort con la sella attuale non temporeggiate, recatevi da un professionista del settore per farvi indirizzare al meglio.

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