Crampi nel ciclismo, una possibile causa

I crampi nel ciclismo (principalmente interno coscia) rappresentano certamente una di quelle problematiche che affligge la maggior parte dei neofiti, ma talvolta si presentano anche in ciclisti con esperienza ed allenamento, affrontiamo in questo articolo il problema da una prospettiva troppo spesso sottovalutata ovvero la posizione in sella.

Non prendiamo in considerazione le ragioni metaboliche che possono comportare l’insorgere dei crampi nei ciclisti (argomenti trattato in molti articoli presenti sul web)  ma prendiamo in considerazione il legame tra le caratteristiche del set up della propria bici e l’insorgere dei crampi.

La bicicletta obbliga il gesto sportivo del ciclista (la pedalata) con dei vincoli imposti come sella e pedali, una delle cause dei crampi nel ciclismo può essere ricondotta al movimento in sovraccarico muscolareUn assetto biomeccanico che non consente il movimento armonico del ciclista comporta il sovraccarico muscolo-tendineo e quindi un precoce esaurimento muscolare con conseguente crampo muscolare. 

Il movimento articolare non è armonico quando oltre al lavoro meccanico richiesto per l’attività si sommano anche sovraccarichi riconducibili alla stabilizzazione articolare, gestione del baricentro, contrasto di leve sfavorevoli, contrazioni muscolari in squilibrio ecc.

Come riconoscere i crampi riconducibili ad un set up non ottimale?

I crampi riconducibili ad un posizionamento in bicicletta non ottimale insorgono durante lo sforzo elevato e si presentano a ridosso dei 60/120’ (i tempi sono soggettivi così come molte sono le varianti del caso).

Spesso si manifestano durante gli allenamenti sempre nelle stesse zone muscolari del ciclista, ad esempio, adduttori, interno coscia ecc 

Si presentano anche se si segue una buona alimentazione, idratazione ed allenamento e non si hanno particolari problemi di salute.

Chi sono i principali ciclisti colpiti dai crampi durante la pratica sportiva?

Principalmente i ciclisti soggetti a crampi muscolari hanno poco allenamento alle spalle e richiedono al fisico più di quanto in realtà abbia da dare. 

Altra categoria esposta sono ciclisti poco dinamici con muscolatura scarsamente elastica ed una scarsa disponibilità biomeccanica (postura non ottimale), ed è proprio su questo che ci soffermiamo in questo articolo relativo ai crampi muscolari.

Un ciclista che nella vita di tutti i giorni presenta una postura squilibrata avrà, in base alla tipologia di equilibrio strutturale, delle aree muscolari sovraccaricate rispetto ad altre e quindi compromesse

Porto in esempio un ciclista valutato nel pre fitting:

 Nella foto è evidente come la posizione in statica sia a carico del quadricipite (ginocchio flesso) ne consegue dunque una inevitabile scarsa disponibilità biomeccanica in dinamica. Questo ciclista ha uno scarso recupero della muscolatura, una minore riserva di esaurimento ed un maggior rischio di crampi ed infortuni .


Per questo motivo è utile cercare di riequilibrare la postura dello sportivo, per aumentarne la tolleranza allo stress oltre che l’efficienza biomeccanica.

Su questo principio si basa anche il concetto di posizionamento biomeccanico personalizzato, lo studio della postura evidenzia le attivazioni muscolari predominanti e quindi è in grado di suggerire le distanze ottimali dei componenti per meglio esprimere la propria forza. 

Il lavoro di posizionamento biomeccanico che si basa esclusivamente nella misurazione angolare nel piano sagittale con delle forchette di tolleranza angolare entro cui lavorare non tiene conto delle caratteristiche predominanti del ciclista e quindi ha eccessivo margine di errore.

Un ciclista con iper attivazione delle catene muscolari estensorie associate ad un sistema crociato di chiusura avrà un risultato dal bike fitting completamente diverso da un ciclista in iper attivazione delle catene muscolari flessorie associate ad un sistema crociato di apertura.  

Il posizionamento in sella relativo alla prima tipologia di postura segue una logica opposta ai canoni della seconda (e viceversa), non rispettare questo concetto compromette la ripartizione dei carichi di sforzo muscolare e quindi favorisce il trauma sui soggetti delicati e l’insorgere dei crampi per chi richiede maggiore intensità (gare o allenamenti intensi).

In conclusione, tra le tante cause dei crampi nel ciclismo possiamo inserire anche un posizionamento in sella che non rende giustizia all’espressione muscolare corretta. Lo studio della postura ad ogni controllo biomeccanico è fondamentale, ed è fondamentale che sia un esperto ad interpretare la logica posturale.